Il monastero rimanda al Mistero della vita totalmente consacrata alla Santissima Eucaristia.
La Monaca, vive di questo Mistero e, in questo Mistero.
Nel 1908 la nobildonna vigevanese Francesca Manara Negrone lascia in eredità alle Adoratrici Perpetue del SS. Sacramento di Vigevano un terreno di 60 pertiche milanesi per la costruzione dell’attuale Monastero di via Trento. Le suore presenti nel Monastero di via Deomini sono ormai circa sessanta, per cui lo spazio a loro disposizione è diventato decisamente insufficiente.
Francesca Manara Negrone
Madre Maria di Gesù Bacchialoni dà quindi disposizioni per erigere Monastero e Chiesa, aiutata in questo arduo compito da Sr. Maria del Sacro Cuore Vittadini, abile architetta che collabora attivamente con i tecnici nell’ideazione e nell’esecuzione dell’intero progetto.
Nell’archivio del Monastero sono conservati i quaderni sui quali la «suora ingegnera», come veniva soprannominata, ha riportato precise misurazioni sulle opere in muratura con i relativi costi.
Sono conservati altresì i disegni tecnici relativi al progetto esecutivo. Con grande cura dei particolari sono disegnati anche tutti gli elementi architettonici degli interni della Chiesa e del Monastero.
Il complesso architettonico presenta al centro la Cappella, realizzata in forme neogotiche con struttura decorativa in cemento prefabbricato, rifinita con elementi scultorei e finiture pittoriche di raffinata forma ed esecuzione. Annesso alla Cappella c’è il campaniletto, anch’esso in forme neo-gotiche, il tutto allo scopo di suscitare sia nell’animo delle Monache che dei visitatori una predisposizione alla preghiera ed alla meditazione sull’Eucaristia che è presente in quella apoteosi di forme rappresentata dalla parte superiore dell’ Altare.
Anche la facciata prefigura l’interno con ampie aperture, paraste slanciate verso l’alto culminanti in guglie; tutti questi elementi architettonici imitano gli antichi blocchi di pietra sfruttando le qualità plastiche del cemento armato, così come l’intonaco imita le antiche murature in blocchetti di pietra.
Il 17 giugno 1910, festività del Sacro Cuore, avviene la visita di Mons. Spirito Maria Chiappetta, ingegnere ed architetto, assai conosciuto in Lombardia per aver progettato e fatto costruire numerose chiese e santuari. Lo stile delle opere di Mons. Chiappetta è il gotico lombardo realizzato applicando le moderne tecnologie: essendo agli inizi del secolo la sperimentazione del calcestruzzo armato è ormai assai diffusa.
Pertanto tale personalità sembra la più idonea ad esprimere un parere fondato, sia dal punto di vista costruttivo che da quello religioso,
sul progetto per la costruzione del nuovo Monastero della Comunità. L’opinione che Mons. Chiappetta deve esprimere è ancora più importante per le Suore in quanto il progetto è stato predisposto da una loro consorella. I disegni preparati da Sr. Maria del Sacro Cuore sono tali da metterne pienamente in evidenza la competenza e la precisione, quindi il parere di Mons. Chiappetta è decisamente favorevole e ciò fa sì che i lavori di costruzione del nuovo edificio possano essere iniziati. Il 20 giugno 1910 viene posta la prima pietra con la benedizione di Sua Santità Pio X e l’approvazione di Mons. Pietro Berruti Vescovo di Vigevano. Dall’Archivio del Monastero apprendiamo queste simpatiche notizie, espressione della ricchezza di fede: «nota delle medaglie poste nella prima pietra benedetta e deposta nel pilone in cornu Evangelii della nuova Chiesa dedicata al Sacro Cuore di Gesù il 22 luglio 1910».
La costruzione del nuovo Monastero richiede circa 2 anni di lavoro e viene terminata nel 1912.
Il 6 giugno 1912, solennità del Corpus Domini, la Comunità si può trasferire nel nuovo edificio, lasciando nel cuore della notte la vecchia sede di via Deomini divenuta ormai inadatta ad una Comunità religiosa costituita da numerosi elementi.
Anche se la costruzione del Monastero è ormai terminata, non lo è quella della Chiesa del Monastero, che continua per i due anni successivi e viene completata solo nel 1914.
La consacrazione della Chiesa del Sacro Cuore di Gesù avviene con grande solennità il 26 settembre dello stesso anno ad opera di Mons. Pietro Berruti, Vescovo di Vigevano. La liturgia per la benedizione dell’Altare è molto solenne e complessa e dura dalle sette e trenta del mattino fino alle ore tredici. Dal «Primo Libro delle Cronache» del Monastero: «…le future sorelle sappiano e ricordino che la Ven. ta Madre Maria di Gesù e di S. Giuseppe — Bacchialoni—e la cara sorella Suor Maria del Sacro Cuore e dell ‘ Immacolata—Vittadini —furono i docili e volenterosi strumenti dell’Artefice Divino: la Madre col Consiglio, con l’incoraggiamento, con l’ampiezza delle vedute; la figlia consacrante con gioia umile ed ingenua, rare dovizie intellettuali ad un’opera superiore, sotto ogni aspetto, alle muliebri capacità…». Queste parole esprimono l’ammirato ringraziamento di tutte le consorelle per un’opera artistica così degna di essere la Casa del Signore. Nella piccola cella campanaria due campane in bronzo, donate dalle Consorelle del Monastero di Milano, costrette a migrare dal loro nido, riprendono a scandire sulla città, ad ogni ora, i rintocchi dei turni eucaristici che si susseguono senza interruzioni. Ad esse in seguito verrà aggiunta una terza campana, benedetta dal Rev. Padre Rettore il 12 giugno 1912.
Questo si evidenzia assai entrando nella Chiesa del Sacro Cuore, annessa al Monastero delle Adoratrici Perpetue del SS. Sacramento, quasi in forma di contrasto come di chiari e scuri, tra la società attuale e la soglia di un mondo che sembra essere oltre il degrado creatosi nella presente, dilagata assenza di valori assoluti, veri, eterni… Oltrepassare le soglia della Chiesa del Sacro Cuore, dal 2004 Anno dell’Eucaristia – “Santuario Diocesano dell’Eucaristia”, è, infatti, entrare nel Mistero della Presenza viva di Dio, del Dio con Noi che, in Gesù Cristo volle rendersi presente fra gli uomini nel Sacramento del Suo Amore che la Santissima eucaristia è. La presenza di Gesù nel SS. Sacramento, quotidianamente esposto e, sempre adorato “in spirito e verità” giorno e notte, è il centro propulsore di tutta la vita della Monaca Adoratrice Perpetua del SS. Sacramento. Il Mistero della Presenza Reale, rimanda al Mistero della vita totalmente consacrata alla Santissima Eucaristia. La Monaca, vive di questo Mistero e, in questo Mistero, diventandone ella stessa parte viva per tutta la Chiesa, sia pure nel silenzio della clausura, ne è trasmissione, attraverso la propria vita e i vari momenti liturgici della giornata e i momenti comunitari di adorazione, canti e Parola di Dio proclamata e meditata.
È il Carisma, è la spiritualità, trasmessi dalla Beata Madre Maria Maddalena dell’Incarnazione, Fondatrice dell’Ordine. La Monaca Adoratrice perpetua del SS. Sacramento, in questo Mistero, è il cuore della Chiesa. Con la Chiesa, Corpo di Cristo, respira; del Sacramento della Chiesa si nutre, per la Chiesa si offre, si dona, intercede, adora. L’Adoratrice Perpetua è in adorazione incessante davanti al Santissimo Sacramento, sempre esposto sul trono dell’Altare Maggiore, per tutti,
mentre tutti porta nel cuore presentando al Signore le mille intenzioni e necessità. È così che la Monaca Adoratrice, vive il Mistero della Presenza di Dio e della Chiesa in modo semplice e assai alto, nella libertà del cuore, amando in un abbraccio di adorazione e preghiera tutti gli uomini, anche chi, illuso di essersi sganciato da Dio, è da Lui raggiunto in un amore senza limiti e barriere. “lo sono con voi tutti i giorni!” Un grande, intenso, cordiale “grazie” ai Cavalieri dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, per la delicata e generosa attenzione alla nostra Comunità Monastica, con l’Offerta di questo espressivo lavoro che intende additare e indurre alla conoscenza della nostra realtà quanti lo avranno per le mani.
Fra le due ali del Monastero, la Chiesa dedicata al Sacro Cuore di Gesù. La prima pietra fu posta il 10 Giugno 1910. Il Monastero terminò nel 1912 mentre la Chiesa nel 1914.
Entrando nel Santuario per fare omaggio della nostra adorazione a Colui che rimane con noi fino alla fine del mondo (Mt 28, 20), accogliamo dall’Angelo che ce la porge, l’acqua benedetta che ci purifica.
Nell’adorazione Eucaristica le Adoratrici, mentre riconoscono nel Sacramento il Cristo come loro Signore, adempiono un compito affidato dalla Chiesa: danno a Gesù Eucaristia una presenza di cuori che L’amano, adorano, ringraziano, inter-cedono, riparano per tutti.